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L'Aquila vince il campionato e vola in Eccellenza

Montevarchi – Pratovecchio 3-0
C.S. Aquila 1902 di Montevarchi: Bobini, Pasquini, Stefanelli (89’ Aiello), Corsi, Bartolozzi, Ezechielli, Mannella, Ferri, Vangi (78’ Cuccoli), Daveri, Sguera (72’ Renzi). A disposizione: Dini, Pellegrino, Bartoli, Brocci. Allenatore: Rigucci
Pratovecchio: Pratovecchio: Basagni, Vangelisti L., Marzenta, Benucci, Vangelisti M., Giabbani, Cipriani (79’ Grini), Paggetti F., Virga(65’ Babazzi), Bruni, Paggetti O (52’ Fabrizzi). A disposizione: Viki, Conti, Falsini, Piantini. Allenatore: Innocenti
Arbitro: Borriello di Arezzo
Reti: Vangi al 26’, Daveri al 63’, Cuccoli all’80’
Note: Ammonito Virga al 56’ per entrata pericolosa su Ferri; spettatori presenti oltre 1200.
Era il novembre del 2011 quando, a causa di pregresse gestioni tanto vergognose quanto scellerate, la vecchia e gloriosa Aquila veniva prima dichiarata fallita e, in conseguenza, radiata dal campionato di eccellenza. In quegli stessi giorni, però, un nucleo di imprenditori si coalizzò attorno all’Audax, la allora seconda squadra cittadina, per gettare le basi della rinascita del calcio a Montevarchi. La situazione era, a dir poco, scoraggiante: l’Audax rantolava nel fondo della classifica, lo stadio era stato disertato, per contestazione, dalla totalità degli sportivi ma, nonostante tutto, sentendo che finalmente il Montevarchi era tornato in mano ai montevarchini, tutta la città si strinse attorno alla squadra ed alla rinata Aquila, la cui nuova società si era data un obiettivo tale da far tremare i polsi a chiunque, ovvero tornare in soli 3 anni in eccellenza regionale. Oggi, 19 aprile 2015, vien semplicemente da esclamare (con gioia e soddisfazione) “missione compiuta”: l’Aquila ha disputato un campionato entusiasmante, non da dominatrice assoluta ma in continua rimonta, dando (domenica dopo domenica) prova sia di una potenza inaudita sia di un carattere e di una personalità senza limiti che, corroborata dall’incessante sostegno di un pubblico cresciuto in modo esponenziale, ha trovato giusto compenso nella vittoria del torneo. Un maligno vento da sud est ha tormentato, per tutta la durata dell’incontro, giocatori e spettatori oggi al Brilli Peri: a sentire i dati ufficiali oltre 1200 persone (completamente pavesate di rossoblu, come richiesto in settimana a tamburo battente dagli ultrà) hanno gremito le tribune, con menzione speciale per la Curva Farolfi, riempitasi come ai vecchi tempi. Momenti di commozione prima della partita, con al Curva Farolfi che prima ha tributato un (estremo) saluto ad Anna Limongello (fulminata dalla meningite in settimana) e poi ha consegnato una speciale targa a Federico Cuccoli, considerato da tutti "capitano in pectore". Stavolta c’è poco spazio per il turnover di Rigucci ma, all’ultimo istante, preferirà inserire Sguera titolare al posto di Renzi (che però entrerà nella ripresa). La partita ha un inizio fiammeggiante: già al 6’ Pasquini, come di consueto sulla fascia destra, riconquista caparbiamente un pallone e, nonostante sia marcato da 3 avversari, trova lo spazio giusto per rimettere, basso, verso il centro dove Mannella, appena fuori dall’area di rigore, appoggia per Sguera, il quale riesce a liberarsi della marcatura e penetrare in area ma, sull’uscita di Basagni, opta per una conclusione laterale ma la sfera si perde sul fondo, non lontana dal palo di destra. Replica istantanea del Pratovecchio: all’8’ Bruni calcia, sulla sua tre quarti offensiva di sinistra, una punizione precisa al millimetro in area e lì Benucci (proprio lui, quello che, nel 2011, allora però nello Strada ed in II categoria, segnò il gol partita contro l’Audax, appena fresco di “investitura” della rinata Aquila) prima intercetta di testa e poi, con una spettacolare rovesciata, indirizza verso la porta di Bobini, il quale fa si buona guardia sulla traiettoria ma non può non notare come la conclusione sia rimbalzata sulla parte superiore della traversa. L’episodio non scalfisce però il gioco dei rossoblu, che si riversano in avanti e schiacciano il Pratovecchio nella propria metà campo: i Casentinesi, disposti splendidamente in campo da Innocenti, di schierano con un 4-5-1 molto corto e stretto, tendente ai continui raddoppi di marcatura ed all’asfissia del gioco degli aquilotti, i quali rispondono con gran giocate sulle fasce, continue serpentine tra giocatori e conclusioni dirette dentro l’area, rintuzzate non senza difficoltà dagli avversari. Al 26’, però, il Montevarchi riesce a sfondare: Corsi, appena oltre la metà campo, smista sulla sinistra per Stefanelli, il quale fa pochi passi e poi affonda un cross lungo e millimetrico che termina nel centro dell’area di rigore dove Vangi, di testa, devia la sfera in modo magistrale, vanificando l’estremo intervento di Basagni ed infilando la sua porta sul palo di sinistra. Accusato il colpo il Pratovecchio prova a rovesciarsi in avanti ma il Montevarchi si difende con ordine e, anzi, cerca costantemente di contrattaccare, cosa che impedisce ai Casentinesi di continuare a tenere la squadra corta e, anzi, obbligandoli a scoprirsi sempre di più. Nella ripresa il Pratovecchio ritorna subito in attacco col chiaro intento di riaprire il più in fretta possibile la partita e per poco non ci riesce: su una punizione, battuta sulla propria tre quarti offensiva di sinistra, Benucci (sempre lui!) recupera la palla in area e, lesto, mira all’angolino basso di sinistra ma Bobini, con una prodezza, si tuffa e neutralizza in angolo la minaccia, che poi si capirà essere stata l’ultima per gli ospiti. Il tempo passa inesorabilmente ed i Casentinesi, invischiati nella lotta per evitare i play out, si trovano costretti a giocare il tutto per tutto e, conseguentemente, iniziano a prestare il fianco agli avversari finchè questi non trovano il colpo letale: al 64’ Corsi recupera una palla sulla sua tre quarti difensiva di sinistra e crossa lungo per Sguera, la difesa del Pratovecchio invoca un fuori gioco che non c’è e l’attaccante ha così la possibilità di involarsi, a lunghe falcate, sulla fascia sinistra e, una volta in area, rimette al centro basso e teso dove Vangi fa velo (vanificando così l’intervento di Basagni) per capitan Daveri che, di piatto, scaraventa in rete. Non avendo più nulla da perdere Innocenti inserisce Fabrizzi per Oscar Paggetti e Babazzi per (un inconsistente) Virga (pesantemente beccato dal pubblico a causa di certe sue precedenti, stucchevoli, pantomime perditempo) ma il risultato non cambia: il Montevarchi è sempre nella metà campo avversaria, la cui difesa vacilla sempre di più. Al 73’ Rigucci, per cercare la rete risolutiva, inserisce prima Renzi per Sguera (e lui, smessi i panni da giocatore, di soppiatto inizierà a riprendere lo spettacolo che lo circonda con una videocamera) e poi, al 78’ Cuccoli (richiesto a gran voce da tutto il Brilli Peri) per Vangi. Proprio Cuccoli, all’80’, riceve una palla d’oro a centrocampo (leggermente spostato sulla sinistra) e lui riesce ad addomesticare di testa la sfera e poi si lanca, a grandi falcate, verso l’area di rigore: il primo tiro viene rintuzzato da Basagni ma Cuccoli è caparbio e, nonostante il raddoppio di marcatura da parte di Mazenta e Vangelisti, riesce a trovare lo spazio giusto per infilare il terzo gol (ovvero il 40° nella sua carriera da giocatore del Montevarchi: per questo l’attaccante percorre tutto il campo fino ad arrampicarsi sulla rete di recinzione della Curva Farolfi, quasi volesse abbracciare tutti i suoi tifosi). I minuti finali non hanno storia, si registrano l'esordio di Aiello (entrato per avvicendare Stefanelli) ed un paio di fallacci (di frustrazione) ad opera di Grini (subentrato nel frattempo a Cipriani) ma i tifosi, ormai, aspettano solo il fischio finale dell’arbitro, arrivato dopo 3 minuti di recupero. Finita la partita, mentre dai megafoni del Brilli Peri si diffondono le note di “We are the champions” dei Queen, dirigenti e giocatori si abbracciano a centro campo e poi vanno a raccogliere gli applausi e gli onori prima dalla tribuna e poi dalla Curva Farolfi, che dedicherà loro un lunghissimo “terzo tempo”. Cosa farà il Montevarchi ora che è tornato nell’eccellenza ? “Ci penserò domani”, diceva Vivien Leigh in “Via col Vento” e così sia: adesso tutti quanti hanno solo voglia di godersi la vittoria del campionato (la prossima partita, da disputare contro un Audax Rufina ormai salvo, sarà solo un incontro da giocare per il mero gusto di divertirsi) e, quel che più conta, il ritorno dell’Aquila in un campionato (finalmente) degno di lei.

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