Un caso alla Gf Prato-Abetone: positivo l’aretino Roselli
La gran fondo Prato-Abetone e il doping: un'accoppiata che rischia di diventare una tradizione. Non certo per colpa degli organizzatori, quanto dei ciclisti amatoriali che sempre più spesso provano ad aiutarsi con sostanze proibite. Dopo i numerosi casi emersi l'anno scorso, proprio ieri il laboratorio antidoping del Coni ha fatto sapere con una nota che, «a seguito degli esami eseguiti dal Laboratorio di Roma, è stato accertato un caso di positività. Nel primo campione analizzato, è stata rilevata la presenza di Benzoilecgonina ed Ecgonina Metilestere (metaboliti della cocaina) per Francesco Roselli (aretino con alle spalle diverse vittorie nelle Granfondo), tesserato Uisp, al controllo in competizione disposto dal Comitato Controlli Coni-Nado, il 12 luglio 2015 all'Abetone, in occasione del 34° Gran Fondo Prato-Abetone». Roselli (Infinity Cycling Team) era arrivato decimo sul traguardo dell'Abetone, con un distacco di 5 minuti e 7 secondi dal vincitore Gianni Ugolini, a suo volta pesantemente contestato dal secondo, Marco Da Castagnori, che l'ha accusato di aver nascosto un motorino elettrico nella bici. Il risultato comunque è stato omologato. Il numero relativamente alto di casi accertati di doping tra i ciclisti che hanno preso parte alla Prato-Abetone testimonia comunque che i controlli vengono fatti e dunque per il futuro che vorrà ricorrere all'aiutino dovrà sapere che in questa corsa c'è il concreto rischio di essere scoperti.
Fonte: Il Tirreno