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Il ritorno di Riccardo Mussi, le prime dichiarazioni del mister amaranto

Dopo Emanuele Simoni abbiamo intervistato il mister della prima squadra Riccardo Mussi che ci parla del suo ritorno sulla panchina della Castelnuovese e delle prospettive per la stagione 2018/2019. Riccardo, ben tornato sulla panchina della Castelnuovese dopo un anno “sabbatico”. Quali emozioni hai provato quando il presidente Lorenzo Baldi ti ha chiesto di tornare? Mi ero fermato principalmente per esigenze lavorative ed anche perché credo che ogni tanto faccia bene “staccare”: aiuta a ripartire con ancora più motivazioni e maggiore lucidità. La chiamata della Castelnuovese è stata per me del tutto inaspettata e motivo di grande orgoglio, poiché credo significhi che in passato avevo lavorato bene ed avevo lasciato un buon ricordo. Sicuramente nella tua scelta di tornare un peso importante l’ha avuto Emanuele Simoni, uomo spogliatoio e, da quest’anno, anche Direttore Sportivo. Quanto è importante Emanuele per questa squadra? Emanuele è un grandissimo punto di riferimento non solo per me, ma per tutti i ragazzi dentro lo spogliatoio ed anche per la società; nelle 3 stagioni a Castelnuovo ha saputo mettere tutta la sua esperienza al servizio dei ragazzi che sono cresciuti tantissimo. Ritengo di fondamentale importanza la scelta del Presidente di trattenerlo, investendolo di responsabilità ancora maggiori, perlomeno fino all’inizio della preparazione: una volta formato il gruppo infatti, avremo bisogno del suo contributo in campo! Conosci molto bene il gruppo dei giocatori della Castelnuovese, costituito da un buon numero di ragazzi del paese. Quanto è facile o difficile per un allenatore gestire giocatori a km 0? Nel calcio non ci sono parametri che permettono di dire cosa sia più semplice o cosa lo sia meno: è chiaro che quando alleni la squadra del tuo paese, con una rosa composta prevalentemente da ragazzi del posto, tutto è molto più enfatizzato, sia nei momenti belli che in quelli difficili. Castelnuovo è una piazza calcisticamente con una storia importante ed il paese è molto legato alla propria squadra, proprio come lo siamo tutti noi a quelle persone che con il proprio volontariato ci permettono di confrontarci con realtà con possibilità economiche molto diverse dalle nostre. Negli anni passati questo gruppo ha dimostrato di saper giocare un calcio molto spettacolare soffrendo però di discontinuità di rendimento. Come giudichi questa cosa? Negli ultimi 3 anni la squadra ha compiuto un percorso importante: 3 anni fa è ripartita dopo una retrocessione ed il traumatico cambio di proprietà con relativo ridimensionamento degli obiettivi, facendo la scelta di investire su giocatori del posto cresciuti per lo più in questa società; ad oggi possiamo dire che quei ragazzi sono cresciuti ed ora rappresentano una solida realtà del nostro campionato. Credo che tutte le cose importanti necessitino del suo tempo: la squadra è migliorata tanto e lo ha fatto anche acquisendo esperienza di questa categoria in maniera abbastanza rapida; certo, manca ancora qualcosa, sicuramente il passo più difficile da fare che possiamo chiamare continuità se ci riferiamo ai risultati, o mentalità se ci riferiamo ad un certo tipo di approccio di partite e allenamenti. Ne ho parlato coi ragazzi, ne sono consapevoli ed hanno grande voglia di tornare a mettersi al lavoro per migliorare il risultato sportivo ottenuto quest’anno che è comunque molto lusinghiero. Ancora non sappiamo quali saranno le compagini che giocheranno nel girone della Castelnuovese ma vediamo che ci sono molte società che stanno allestendo rose di altissimo livello. Quali sono secondo te le squadre che stanno facendo meglio? Preferiresti essere inserito in un girone con più squadre della provincia di Firenze o di Siena? Ci tengo a ripetere che ci confrontiamo in un campionato con realtà che hanno potenzialità economiche e bacini di utenza molto superiori al nostro, paesi 10 volte ed oltre più grandi della nostra frazione ove ci sono imprenditori pronti ad investire cifre che sono fuori dalla nostra portata; noi dobbiamo guardare solo al nostro cammino, con coerenza come è stato fatto negli ultimi 3 anni e con l’obiettivo di migliorarci sempre; a piccoli passi, ma migliorarci. Sono molto contento del lavoro che stiamo facendo, così come noto che molte sono le squadre che si stanno rinforzando e che hanno programmi ambiziosi; è stato così anche lo scorso anno, poi sappiamo che realtà come Cortona, Chiusi e Terranuova hanno dovuto lottare fino all’ultima giornata per salvarsi, mentre l’Olimpic Sansovino è addirittura retrocesso. Il calcio d’estate è molto strano, meglio aspettare le conferme che vengono dal campo. Per quanto riguarda il girone, il nostro è considerato quello più difficile e credo che alla fine rimarrà tale anche il prossimo anno, al di là di quelle che saranno le scelte della Federazione per la composizione dei 3 raggruppamenti. Cosa ti senti di promettere ai tifosi amaranto per la stagione 2018/2019? Vivo a contatto quotidianamente con i tifosi che come me hanno a cuore questa maglia, spesso mi fermo a parlare con qualcuno di loro e sanno bene che non sono solito fare tante promesse: la Società è determinata a crescere, io ed il Direttore Simoni stiamo cercando di lavorare con serietà per migliorare l’organico dopo aver analizzato con attenzione quali caratteristiche potevano mancare in questa rosa; tuttavia dobbiamo essere tutti consapevoli della difficoltà del campionato che affrontiamo e della nostra dimensione. Condivido appieno il pensiero di chi dice che sia molto più facile portare una squadra dal 30 all’80%, che portarla dall’80 al 90%: in quest’ottica, noi dobbiamo costruirci una mentalità da squadra importante che ci permetta di mantenere quella famosa continuità di risultati nell’arco di tutta la stagione e per far questo dobbiamo lavorare tantissimo sui dettagli e sui particolari che sono fondamentali in un girone così equilibrato. Dopo l’accordo con l’U.S.D. Neri la società sta cercando di crescere anche a livello di settore giovanile. Pensi ci siano le premesse per far bene a livello di squadra Juniores e, da quest’anno, anche di Allievi? Assolutamente sì… credo che il percorso di crescita che ha condotto la nuova società dal proprio insediamento dell’estate 2015, abbia quest’anno toccato in maniera importante anche il settore giovanile; sono arrivate nuove figure professionali, grandi conoscitori del calcio anche a livello giovanile come Tonino Stilo e mister molto preparati come Di Caterino che potranno sicuramente accrescere il valore potenziale del nostro settore giovanile. L’accordo con l’U.S.D. Neri è stato fondamentale in quest’ottica ed ora si tratta solo di lasciar loro il tempo necessario per lavorare e far crescere i nostri giovani: i presupposti ci sono e sono molto buoni.