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A tu per tu con Fernando Chiasserini: stagione 1978-79, 40 anni fa il Sansepolcro in C2

È stato la bandiera del Sansepolcro, il capitano per eccellenza della squadra bianconera, parliamo, naturalmente, di Fernando Chiasserini che capitano lo era anche in quella splendida stagione 1978-79, 40 anni fa, che portò alla promozione in C2 della squadra. Che ricordi hai Fernando di quel campionato? “Splendidi, era una bella squadra, ricordo tutti i miei compagni, come fosse adesso. Insieme eravamo veramente forti.” Non ci sono a tuo parere analogie con il calcio di oggi? “Penso proprio di no. E mi spiego meglio. La squadra del campionato 78-79 era molto tecnica e di grande esperienza. Attualmente le società hanno l’obbligo, giustamente, di impiegare i sotto quota, giovani che saranno il futuro del calcio, ma che non possiedono, ancora, in qualunque squadra tu guardi, quelle malizie, quelle…birberie che avevamo noi. E poi mettici che il tasso tecnico, 40 anni fa, per questo ed altri motivi, era notevole”. Hai un giocatore di quella stagione che ricordi in modo particolare. “Tutti, ho ancora impressi i nomi e i volti di ognuno di loro che componevano una bella rosa, da una difesa di ferro, ad un Facchin impeccabile, ad un Magara splendido, che ci diede la vittoria dopo 21 anni a Città di Castello, ma in particolare mi ricordo di Giorgio Bonfante.” Come mai? “Era un giocatore che con la palla faceva quello che voleva, aveva, e torno alla tecnica, una confidenza con il gioco del calcio che ho visto poche volte. Basta pensare che a fine allenamento ci mettevano, io e Giorgio, a cercare cross vincenti. Lui mi diceva:” Fernando la metto lì, oppure te la sistemo la, parlando della palla.” E quindi? “Lo faceva sempre, in maniera incredibile, lui la metteva dove diceva e, caso mai, ero io a sbagliare, non certo Bonfante. Che giocatore!” Ma a proposito di reti, fu proprio tua quella che, al tirar delle somme, aprì al Sansepolcro le porte della C2. “Eravamo a Sassuolo, la Fermana ci incalzava da vicino, il Città di Castello poteva allungare, a noi serviva vincere per giocare l’ultima partita in casa, con il Russi, dove ci sarebbe bastato il pari, ma dovevamo vincere e a Sassuolo, quando mancavano poco meno di 5 minuti al termine, la misi dentro io, ma questa volta di piede, non di testa. Fu quel gol che poi ci permise di pareggiare 0-0 con il Russi.” Ricordi di quell’ultima gara che aprì definitivamente gli spazi per la C2, 40 anni fa? “Ricordi indelebili: un pubblico da altre categorie, una capretta, vestita di bianconero che entrò sul terreno di gioco prima del match e che non fu facile prendere quando l’arbitro stava per fischiare l’inizio. Noi che rischiammo di beccare dopo poco, ma poi la gara si incanalò su 90 minuti quasi di tranquillità che portarono l’arbitro ad avvicinarsi a me e dire:” È dura, capitano, arrivare in fondo così, sorrisi, ma quel giorno non me lo scorderò mai, Eravamo in C2”. Fernando Chiasserini: oltre 500 partite da capitano bianconero, capitano di quel Sansepolcro, targato 1978-79, che 40 anni fa approdò tra i professionisti.