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Anche la Dukes piange Paolo Cianfrini


La nostra società rende onore ad un grandissimo del nostro sport.
Sul finire degli anni ’90 a Sansepolcro il Basket cercava di emergere e approdare per la prima volta alla ribalta dei campionati nazionali. Fu allora che la Pallacanestro Sansepolcro guidata dal Presidente Edgardo Pero, pensò che fosse arrivato il momento di investire sugli allenatori “autoctoni” in modo tale che il settore giovanile potesse cominciare a prepara giocatori pronti per le sfide più complesse dei campionati maggiori. La fortuna volle che il coach Paolo Cianfrini in quel periodo stesse collaborando con la società Galli di San Giovanni Valdarno per cui tale circostanze rese possibile un suo impiego presso la società di Sansepolcro, in fase iniziale solo per attività formative di lezioni sporadiche e poi in forma più stabile.
L’impatto con un personaggio come coach Cianfrini non credo sia stato facile per nessuno, il suo carattere da livornese lo rendeva spigoloso e ad un primo approccio era sempre complicato trovare un’empatia con lui. Era il suo marchio di fabbrica che prevedeva nessuna indulgenza, nessuna smanceria, solo lavoro e impegno. Gli allenatori di allora all’inizio fecero fatica a comprenderlo ma dopo un periodo di rodaggio le cose cambiarono e Paolo Cianfrini divenne un punto di riferimento per tutti. Rimase a Sansepolcro per 7 anni e possiamo dirlo senza ombra di dubbio furono sette anni vissuti in grande stile. Nella stagione 1998/1999 fu allestita la squadra seniores più competitiva che Sansepolcro abbia mai avuto; ne faceva parte Paolo Scarnati (Campione d’Europa con il Banco di Roma) e Massimo Bini (ex giocatore di serie A per oltre 15 anni) insieme ad un gruppo di ragazzi di Sansepolcro che grazie a lui erano molto cresciuti da un punto di vista tecnico. Fu Paolo Cianfrini a convincere questi due grandi giocatori a venire a Sansepolcro che non era, sicuramente, una piazza storica del basket nazionale. Sempre in quegli anni Cianfrini dette un grande impulso al settore giovanile e alla diffusone del basket nelle scuole dove si recava personalmente di mattina durante le lezioni di scuola per convincere gli insegnanti di educazione fisica a praticare anche il basket.
Le giornate che trascorreva a Sansepolcro erano caratterizzate da un continuo lavoro in palestra con i giocatori ma, soprattutto, con gli allenatori e qualche volta anche con i genitori e i dirigenti.
Un personaggio poliedrico che aveva un unico cruccio non aver mai potuto allenare una squadra di serie A. La sera quando cenava insieme agli allenatori qualche volta veniva fuori questa cosa, cioè quella di essere stato secondo allenatore in serie A ma mai capo allenatore.
Non sappiamo se esista un paradiso degli allenatori ma se esistesse crediamo che si meriterebbe di allenare nella serie A del paradiso come capo allenatore di una squadra, pensiamo che la cosa gli farebbe sicuramente piacere e lo risarcirebbe un po’ di questa ingiustizia subita nella sua vita terrena.
Oltre che al basket, di cui si sentiva orgogliosamente un maestro in Italia, Cianfrini era orgogliosissimo dalla sua famiglia, della moglie e delle due figlie. Diceva sempre che, nonostante avesse girato l’Italia in lungo e in largo la sua famiglia era sempre rimasta unita intorno alla regina della casa che era la sua adorata moglie. Credo che la sua scomparsa a maggio del 2021 abbia sicuramente inciso fortemente sul suo morale determinando una accelerazione del termine della sua vita terrena.
Ciao Paolo, sarai sempre nei nostri cuori.

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