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Affonda il Cortona Camucia, alla terza sconfitta consecutiva


Prima Categoria Girone F
Cortona Camucia – Spoiano 1 – 2
Cortona Camucia: Caneschi, Migliacci, Gjeta, Sekseni, Galizi, Tammariello, Anderini, Rossi, Bottonaro, Franchi, Leonardi A disp.: Pompei, Cacioppini, Nandesi, Faralli, Gjoci, Gallastroni, Petica, Bernardini, Monaldi Allenatore: Gabriele Santini
Spoiano: Bernardini, Giulio, Russo, Borsi, Barbini, Tralci, Cerofolini, Magnanensi, Fracassi, Bernardini Michele, Lombardi, Arapi Cladi A disp.: Fusai, Arapi Mariglen, Guiducci, Rampini, Detti, Gianquitto, Arapi Arber Allenatore: Andrea Ruscio
Arbitro: Signor Giosuè Fantoni della Sezione del Valdarno
Marcatori: 24’ Anderini, 62’ Lombardi su rigore, 82’ Arber Arapi
Note: espulso Arber Arapi all’ 84’
Affonda il Cortona Camucia, alla terza sconfitta consecutiva, contro uno Spoiano che compie la sua onesta partita portando a casa tre punti certamente non demeritati. Dopo ventiquattro minuti, Cortona Camucia in vantaggio: cross di Franchi dalla destra, liscio della difesa ospite ed Anderini, dalla parte opposta, in diagonale supera Bernardini. I padroni di casa sembrano controllare bene ed al 53’ vanno vicini al raddoppio con Bottonaro che, ben smarcato da Petica, impegna Bernardini in una difficile respinta sulla quale si avventa un giocatore cortonese che, però, manda il pallone alto sulla traversa. Lo Spoiano trova il pareggio al 62’ su calcio di rigore di Lombardi e trova la rete della vittoria con il subentrato Arber Arapi che da appena dentro l’ area di rigore, dal lato sinistro, manda il pallone appena sotto l’ incrocio dopo che i padroni di casa, pochi minuti prima, si perdevano in inutili proteste per un presunto fallo di mani in area. Lo stesso Arapi veniva espulso all’ ottantaquattresimo, ma il Cortona Camucia non ne aveva più e così la squadra di Ruscio poteva festeggiare la prima vittoria della sua storia al Santi Tiezzi, mentre la squadra di Santini, con la settima sconfitta di questo campionato, deve, probabilmente, abbandonare i sogni di gloria ed iniziare a guardarsi le spalle.

Stefano Bertini