L'Aquila tira fuori gli artigli e vince in inferiorità numerica
AQUILA MONTEVARCHI – CASTIGLIONESE 1-0
Montevarchi: Lampignano, Desiderio, Stefanelli, Corsi, Bartolozzi, Menichetti, Renzi (90’ Lacheheb), Ferri, Vangi, Daveri, Mannella (51’ Cela).
A disp: Nardone, Raspanti, Ciardini, Marcelli, Lazzerini,
All: Rigucci
Castiglionese: Tiezzi, Fusai, Mencarelli, Zaccchei (70’ Spartà), Poponcini, Menchetti, Sereni (70’ Mattesini), Sekseni, Calderini, Rannelli (88’ Cirelli), Bianchi
A disp. Fattorini, Redi, Bruni, Solimeno
All: Cardinali
Arbitro: Arnone (sez. Empoli)
Rete: Daveri al 77’
Note: espulsi: Menichetti (M) al 51’ (somma di ammonizioni), Menchetti (C ) all’85’ per gioco violenti. Ammoniti: Zacchei, Sekseni, Calderini (C ), Corsi (M)
L’Aquila stavolta tira fuori gli artigli (nel senso fisico del termine) e, con una gran prova di gioco e di carattere, ha ragione di una ostica Castiglionese, scesa in Valdarno col dichiarato scopo di portare via almeno un punto. Il peccato capitale degli ospiti è stato non riuscire a sfruttare la superiorità numerica, che ha permesso loro di giocare praticamente tutto il secondo tempo con un uomo in più, mentre il merito degli aquilotti è stato quello di credere sempre nella vittoria, anche quando tutto sembrava volgere contro di loro.
Il freddo maestrale che ha sferzato il Brilli Peri per tutto l’incontro non è riuscito a tener lontano dallo stadio gli sportivi, che hanno gremito gli spalti in gran numero.
A dispetto di quel che riportava il sito dell’Aquila, Rigucci deve forzatamente rinunciare a Sanni e Pasquini (ancora alle prese con fastidiosi infortuni) ed anche a Lacheheb (portato però in panchina), pertanto si vede costretto a schierare Vangi unica punta di ruolo, assistito alle sue spalle da Mannella e Renzi: ne verrà fuori un 4-3-2-1 non spettacolare ma, al momento giusto, si rivelerà efficace.
Nei primi minuti gli avversari si studiano, quasi fossero due lottatori che cercano di scoprire il punto debole dell’avversario: si segnalano un’azione confusa, al 12’, appena fuori l’area della Castiglionese, con Mannella che, al momento decisivo, si fa trovare fuori posto per poter correggere di testa una palla vagante in area e una percussione di Vangi al 13’, vanificata però dai difensori ospiti appena questo entra dentro l’area.
La Castiglionese si schiera secondo un 4-3-3 molto corto, tendente a chiudere tutti gli spazi e non esitano a passare al 6-3-1 quando il Montevarchi cerca di arrivare sulla propria tre quarti difensiva.
Bisogna attendere il 18’ per vedere la prima (vera) conclusione in porta: Renzi, dopo un’azione insistita, riceve palla appena fuori la lunetta e tira in porta ma la sua conclusione è si forte ma centrale e Tiezzi la blocca senza patemi.
Un istante dopo Menichetti viene ammonito per una plateale trattenuta, a centrocampo, ai danni di Sekseni: mugugna il pubblico per l’ingenua ammonizione rimediata dall’aquilotto, forse in molti avvertono un sinistro presagio di quel che accadrà nella ripresa.
Un altro sussulto si ha al 23’: Stefanelli ruba palla sulla sua fascia sinistra, scatta in avanti e, arrivato presso l’area di rigore, rimette al centro dove si trova Mannella il quale, nonostante sia sbilanciato la momento del tiro, inventa una mezza rovesciata molto insidiosa che rende vano l’intervento di Tiezzi; tutta la tribuna si alza in piedi e, quando la palla scende, qualcuno urla per il gol ma si tratta solo di un’illusione ottica, in quanto la palla è finita appena sopra la traversa ed ha scosso la parte esterna della rete.
Il Montevarchi accumula 3 calci d’angolo ma solo sull’ultimo riesce a mettere Menichetti nelle condizioni di tentare il colpo di testa ma questo termina fuori, alla sinistra di Tiezzi.
E’ l’Aquila che “fa la partita”, perché non si segnalano conclusioni pericolose della Castiglionese, che prova (invano) più volte a ripartire ma senza successo: piuttosto sono gli ospiti a frammentare il gioco dei rossoblu e tutte le volte che un attaccante prova ad entrare in area si trova circondato da almeno 4 avversari e sarà così fino alla fine del primo tempo, che lascia decisamente l’amaro in bocca ai tifosi del Montevarchi, che non si capacitano su come i propri giocatori non riescano a scardinare la difesa ospite.
La ripresa si apre in modo disastroso per l’Aquila: al 50’ Menichetti, sulla fascia destra, vistosi scavalcato da Calderini, non trova di meglio che trattenerlo vistosamente per la maglia, il guaio (per lui) è che l’arbitro è lì davanti e, ammonendolo per la seconda volta, lo espelle, per il disappunto dei tifosi e di Rigucci, che si trova costretto a mandare in campo, praticamente a freddo, Cela al posto di Mannella (che, tra l’altro, ha rimediato un colpo sulla bocca che gli provoca un copioso sanguinamento).
Gli sportivi locali, imprecando, si preparano al peggio, temendo che la Castiglionese, con un uomo in più, si riversi in avanti per cercare il colpaccio (nasce, addirittura, un aspro battibecco in tribuna, tra sportivi della stessa fede, bruscamente risolto alla montevarchina, ossia intimando ai polemiconi ad andare a guardare la partita del San Giovanni se non gradiscono quella dei rossoblu) ma, clamorosamente, gli aretini, evidentemente schierati solo per interdire e non per costruire, non riescono a creare alcuna trama offensiva pericolosa: se ne accorgono invece gli aquilotti che, con rabbia ed orgoglio, riprendono in mano le redini del gioco e ricominciano a riproporsi in avanti, addirittura con maggiore convinzione che nel primo tempo.
Al 65’ Renzi recupera testardamente una palla sulla fascia destra, la difende, da un paio di contrasti e, arrivato fin sulla linea di fondo, pure affrontato da Fusai e Zacchei, trova il varco per girarsi e servire, con un cross corto Ferri ma, un istante prima della conclusione, Mencarelli, di testa, lo anticipa e mette in calcio d’angolo.
Sugli sviluppi ancora Ferri riesce a svettare di testa ma la sua conclusione è centrale e Tiezzi para in sicurezza.
Al 68’ arriva la svolta decisiva: a centrocampo, sulla fascia sinistra, gli ospiti cincischiano sul possesso di una palla, se ne accorge Renzi che, imperiosamente, si impossessa della sfera e la allunga verso Daveri, il quale corre lungo la fascia, vanamente inseguito da tre avversari e, arrivato vicino all’area si accentra quel tanto che basta per poter far partire un potente fendente rasoterra (sul quale Tiezzi si fa trovare colpevolmente impreparato) che s’insacca.
Il gol galvanizza gli aquilotti che, pochi istanti dopo, hanno addirittura la possibilità di chiudere l’incontro: Renzi ruba nuovamente palla a centrocampo, avanza sulla tre quarti offensiva di sinistra e, appena fuori l’area di rigore, scambia con Vangi che, girandosi, tira un forte rasoterra: Tiezzi è battuto ma la palla attraversa, beffardamente, tutta la linea di porta per poi perdersi sul fondo.
La Castiglionese si fa vedere in avanti solo al 78’ quando Rannelli riceve palla sulla sua fascia destra, entra in area (pur contrastato da Desiderio), riesce a trovare un varco libero e tira all’angolino alto alla sinistra di Lampignano ma questo intercetta la palla quel tanto che basta per deviarla in corner (senza esito): decisamente troppo poco per una squadra che, ricordiamolo, sta giocando con un uomo in più !
La parità numerica viene però ristabilita all’85’, quando l’arbitro espelle direttamente Menchetti, reo di gioco pericoloso nei confronti di Renzi.
Nel finale c’è spazio anche per Lacheheb, chiamato a sostituire proprio Renzi, che esce (applauditissimo) dopo aver dato fondo a tutte le energie ma i 4 minuti di recupero concessi sono ininfluenti.
L’Aquila inizia dunque il 2016 nel migliore dei modi, rimontando subito 2 punti sulle capolista (oggi il Foiano, vincendo col Grassina, ha agguantato la Bucinese, che ha impattato contro il Firenze Ovest) e sfoderando una gran prova di carattere che le ha consentito di aggiudicarsi l’intera posta in palio nonostante tutto sembrasse volgersi contro di lei.
I tifosi, galvanizzati dal risultato, promettono di riversarsi a Bucine in massa domenica prossima ma il presidente Livi getta secchiate d’acqua sui bollori, rammentando che il cammino è ancora lungo e proprio adesso serve lavorare con impegno maggiore, visto che proprio tra gennaio e febbraio i campionati, spesso, subiscono le svolte decisive dell’intera stagione.
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