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L'"uomo dei numeri", Marco Zambenedetti

L'Ingegnere di Pista ed Analista Dati, "new entry" nel team, fa il punto in vista della prima di campionato Le novità nell’organico del team Aruba.it Racing - Ducati per la stagione 2016 non si esauriscono con Aligi Deganello e Paolo Biasio, che seguiranno Davide Giugliano nel ruolo rispettivamente di capotecnico ed elettronico. La squadra ha infatti ampliato la “rosa” per accogliere Marco Zambenedetti nel ruolo di Ingegnere di Pista e Analista Dati. Nonostante il volto da ragazzo, il 36enne di Nervesa della Battaglia (TV) ha esperienza da vendere ed approda nel campionato mondiale SBK dopo aver trascorso gli ultimi quattro anni sui campi della MotoGP. A meno di un mese dalla partenza per la tappa di apertura in Australia, Zambenedetti ha condiviso alcuni aneddoti tra passato, presente e futuro.
D: Raccontaci un po’ le tue esperienze professionali precedenti…
R: “Quando ero ancora studente (laurea in Ingegneria Meccanica con indirizzo Veicoli terrestri conseguita presso l’Università degli Studi di Padova) ho iniziato a lavorare nel reparto corse Aprilia, dove sono rimasto per nove anni. Nel 2011 sono passato in Ducati e mi sono occupato di progettazione veicolo, mentre lo scorso anno ho svolto il ruolo di coordinatore tecnico per il team satellite Avintia in MotoGP, che ha vinto il titolo “Open” con Hector Barbera, e sono stato anche coinvolto nel progetto della Desmosedici GP15”.
D:Come hai vissuto questo debutto in SBK?
R: “Direi che i primi test sono stati una bella conferma di quello che in tanti mi avevano preannunciato. La squadra è costituita da persone molto capaci, diciamo che si avverte il salto di qualità quando si passa ad un team ufficiale, sia a livello di struttura che di competenze tecniche. Quando Gigi (Dall’Igna) mi ha proposto questa sfida, ho subito accettato”.
D: Come si articola la tua giornata tipo in pista?
R: “Sostanzialmente il mio lavoro consiste nell’analisi dei dati e nella formulazione di proposte e suggerimenti per quanto riguarda gli assetti da utilizzare in pista. Si inizia sempre con un briefing per stabilire un programma da seguire cronologicamente, al quale partecipano entrambi i capitecnici ed elettronici, oltre a Ernesto Marinelli, responsabile del progetto SBK e Luca Franzoi, tecnico delle sospensioni”.
D: E poi come si prosegue?
R: “Bisogna innanzitutto mantenere una visione d’insieme, il più distaccata possibile, sull’evolversi delle prove. Ci si assicura che tutto venga svolto nel miglior modo possibile, ed eventualmente si danno suggerimenti. In pratica, offro il mio supporto a due capitecnici, Aligi e ‘Moro’. E poi non vanno dimenticate altre due attività importanti: la preparazione di un weekend di gara, dove ci si confronta strategicamente con tutti i tecnici di alto grado, ed il live report dalla pista, che tramite un dialogo costante con la Casa consente di andare più in profondità per quanto riguarda calcoli, analisi dati, e strategie on demand”.
D: Quali sono state le tue prime impressioni con i nuovi piloti?
R: “Chaz mi è parso molto riflessivo, anche nei commenti. È una persona che vuole capire esattamente cosa succede in sella e come migliorarla. Davide invece è un po’ più sanguigno, tende a pensare di più al cronometro. Sono entrambi molto veloci e forti, ma con caratteri diversi”.
D: Nel tuo ruolo, cosa fa la differenza?
R:“Da Ingegnere di Pista, penso che la chiave sia riuscire a fare lavorare un gruppo di persone con esigenze e competenze specifiche, e punti di vista talvolta diversi, nella miglior maniera possibile. Ogni membro del team è esperto e capace nel suo ruolo, ma per ottenere una sinergia vanno incastrati perfettamente tutti i tasselli. Come analisi dati invece bisogna saper cogliere rapidamente le aree su cui focalizzarsi per arrivare ad una soluzione, e soprattutto evitare di fare confusione”.
D: La “prima” di campionato è ormai alle porte. In cosa consisteranno le ultime rifiniture?
R: “Ci concentreremo sulla costanza e qualità generale della performance. Abbiamo valutato diversi componenti nuovi, ora dobbiamo focalizzarci anche sui responsi cronometrici, sia in termini di giro secco che di passo”.
Come dargli torto? Le lancette continuano a muoversi; giro dopo giro, curva dopo curva, il team Aruba.it Racing - Ducati sta preparando lo sbarco in Australia ed il suo arsenale – non solo tecnico ma anche umano – è sempre più nutrito.

www.arubaracing.it