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Prima Categoria Girone F: Ponte D’ Arbia – Cortona Camucia 1 – 1


Ponte D’ Arbia: Ferrucci, Pascarella, Gugliotta, Bari, Behari, Traore, Fei, Valvo Pianigiani, Redditi, Meconcelli A disp.: Cappelli, Cioni, Corsi G., Fabbri, Leonte, Ermini, Camara, Paliotti, Corsi P. Allenatore: Pacini
Cortona Camucia: Caneschi, Duri, Pandolfi, Migliacci, Peruzzi, Colombi, Passalenti, Nandesi, Franchi, Rossi, Petica A disp.: Pompei, De Luca, Nelson, Pagni, Romani, Valiani, D’ Auria, Leonardi Allenatore: Peruzzi
Arbitro: Sig. Leonardo Buchignani della Sezione di Livorno
Marcatori: 43’ Petica ( C ) su rigore, 93’ Pianigiani ( P ) su rigore
Due calci di rigore decretano un pareggio che alla fine si può considerare giusto, anche se alla fine a mordersi le mani sono gli ospiti del Cortona Camucia per una vittoria sfumata al 93’. Prima occasione dopo soli due minuti con Petica che, dopo un’ azione personale, tenta la conclusione dal limite, ma il pallone termina di poco alto. Pericolosissimi i padroni di casa al 25’ con Pianigiani che, lanciato in contropiede, dalla sinistra conclude a botta sicura, ma Caneschi devia prodigiosamente in corner. Cortona Camucia, a sua volta, molto pericoloso cinque minuti dopo: cross di Franchi dalla destra e Petica, sottoporta, colpisce la traversa. Il numero nove avrà modo di rifarsi al 40’ quando realizzerà un calcio di rigore fischiato dal Signor Buchignani per fallo su Franchi. La ripresa, per quanto agonisticamente valida, non presenta clamorose occasioni da rete con i padroni di casa alla ricerca del pareggio ma con Caneschi che raramente deve sporcarsi i guanti. Dal canto loro, gli ospiti tentano qualche ripartenza in contropiede, ma anche in questo caso l’ estremo difensore senese di rado deve intervenire. Poco oltre il 90’ viene fischiato un rigore al Ponte D’ Arbia per un fallo su un proprio giocatore, rigore che Pianigiani trasforma con freddezza al 93’. Dopo altri due minuti viene fischiata la fine di un match sicuramente valido dal punto di vista agonistico, ma che nella ripresa ha visto latitare il bel gioco.

Stefano Bertini